Monthly Archives: giugno 2014

A CASA DI FATA MORGANA

A CASA DI FATA MORGANA

A CASA DI FATA MORGANA

 

Arrivata in cima alla breve salita di strada sterrata un “oh, che piccola!” mi viene spontaneo, ma dopo l’ultima curva uno spettacolo mozzafiato mi lascia a bocca aperta. La costa e le sue calette si offre ai miei occhi in un panorama che non riesco a descriverti.

Stupita, immagino un rifugio da sogno dove passare ore ad osservare questo spettacolo della natura. Ma ho fatto “i conti senza l’oste” come si suol dire! La casa piccola è proprio piccola, 25 metri sotto e un pò meno sopra, ma è sana e… con un incredibile panorama! Pare sia stata la casa di un pescatore che, andato in pensione, si è ritirato qui non da solo ma con la sua grande amica… la barca.

Ma la piccola casa è desolatamente vuota, nemmeno una sedia a parlarmi di lui e dei suoi gusti e… ha bisogno di riparazioni e… di amore. Allora immagino di dare un volto al pescatore, un modo di muoversi, dei sentimenti, delle emozioni, forse anche un passato. E’ una casa che mi parla di passato e di presente, con dei ricordi che vanno rispettati e che raccontano… il mare. Il vecchio gozzo che mi ha accolto, i vecchi vasi ricoperti di conchiglie e il giardinetto dal sapore di sale… ormai mi hanno rapita!

La sua povertà dignitosa mi spingerà anche a qualche sprazzo di nobiltà perduta e non del tutto dimenticata… sono fatta così! Per ora inizio con interventi di restauro e di pulizia e intanto… il panorama mi sostiene e mi anima. Ora ci vorrebbe una rinfrescatina alle pareti. Il sole deve entrare e riflettersi nel bianco per dare freschezza… e qualche tocco di colore diverso ogni tanto servirà a dare allegria. Soddisfatta… vado alla ricerca di… spontaneità.

Quella spontaneità di ambienti che nasce da abitudini, da accostamenti guidati dal caso, dall’emozione e dai ricordi.

Che fortuna! Trovo una seggiolina solitaria che… nobiliterò. Un bel tessuto chiaro di cotone per lei che così aggraziata ricorda un settecento “rivisitato”, ma risponde allo scopo.

Poche cose ma di sapore. Una credenza da far diventare bianca e nobile, una poltrona comoda per sognare, un tavolo, un letto, carte nautiche arrotolate che fanno tanto “lupi di mare”. Strumenti da marinaio e qualche libretto antico per la memoria di un… capitano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una tovaglietta ricamata per ricordare i “fasti perduti”, alle finestre sicuramente del lino grezzo che da’ “freschezza” e “candore”. Le reti del pescatore serviranno per arredare e le stampe marine per ricordare il mare “di fuori”. Un timone appeso, un salvagente poggiato, pezzi di legno consumati dalla salsedine raccolti in un angolo. E per cucina… un piccolo spazio con le piastrelle finte dipinte sull’intonaco del muro.

Un fornello elettrico… “da pescatore” piccolo, bianco, essenziale e funzionale ma con qualche oggetto di una volta… brocche di smalto bianco, ciotole, mestoli e canovacci. Disegno dei pesci sul legno e li appendo come quadri.

La camera da letto la voglio con tanta atmosfera. Il letto in ferro col candore della coperta da “corredo”. Un baule per comodino e poi… candele, lucerne e tende di pizzo.

Qualche disegno marinaro sul muro qua e là e una piccola cassettiera. Nulla più. Nel bagno c’è il lusso di una vasca che dipingo e un catino in un angolo per lavarmi. E tante spugne del mare.

Uno specchio per rimirarmi… però nobilitato da conchiglie. Sono felice, tutto mi parla di… mare.

Ho creato le quinte per la scenografia della piccola casa: romantica e dolcissima atmosfera di contrasti. Con un pò di recupero e di fantasia nasce di tutto… anche un rifugio da sogno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E quando una nostalgia incontrollabile mi costringe a ritornarci… il brutto anatroccolo trasformato in cigno mi regala ogni volta un magico fine settimana.

… Questa più che la cronaca di una casa idea, con la sua spiaggia e il suo mare, potrebbe essere il racconto di una vacanza.

Una vacanza, un cuore e un mondo di idee.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E ripensandoci… mi sono resa conto di quante case di vacanza “ho fatto” negli anni. “Fatto” vuol dire proprio “fatto” partendo dal niente per dare… anima.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Avventure che mi accompagneranno sempre. Case diverse, luoghi diversi, dimensioni, stile eppure… le accomuna l’amore!

 

 

 

 

 

 

Ho sempre cercato di renderle accoglienti e calde. “Fatte” per altri ma ogni volta, ti assicuro, era la casa in cui avrei voluto vivere per sempre. Una casa per il piacere di starci, questa è la filosofia del vivere gustaviano. E lo stile… non importa se “marinaro” o “cittadino” o “campagnolo” in ogni modo case fatte per essere amate e per viverci bene!

Avventure… e racconto di una vacanza per regalarti… la casa di fata Morgana.

Questa casa può essere ovunque ma di certo… è nel cuore! Ed io… posso solo donarti… la mia fantasia per una buona vacanza.

Vieni, dammi la mano e in silenzio, forse con un pò di malinconia, ci saluteremo per questo periodo estivo ma… senza dimenticare di spegnere la “nostra candela” che accompagna ogni incontro.

Ps: ogni volta che questa estate illuminerai le tue serate con una candela pensa a questa “amica” che ti apre il cuore sempre con entusiasmo e che ti ringrazia di permetterglielo.

 

 

                                      QUEL TOCCO GUSTAVIANO