IL GUSTAVIANO… CANTASTORIE PER CASO
Chi ben inizia…
“Le emozioni della giostra raccontate sulla tela”
E la vita si fa arte.
L’imperfetta.
Cosa vuoi che ti racconti?
…Vesto curiosi abiti e indosso calze dai colori sgargianti ma… sono generosa e ho sempre il sorriso sulle labbra. Non mi piacciono le regole ma le vivo diciamo così… in modo alternativo. Considero gli altri e li coinvolgo con verità. Diretta… senza malizie… come una bambina.
Desidero la libertà e… racconto storie speciali. La mia preferita è quella in cui ognuno deve cercare dentro di sé le particolarità e avere il coraggio di custodirle e di coltivarle anche contro l’ostilità degli altri.
Sollevo un elefante con un braccio… e provoco sorrisi e stupore. Ma non bado alle apparenze e… arrivo dal mare. Riesco anche a… incantare.
Non piangere perché è finita… sorridi perché è accaduto!!
“O incantevole donzella, non è una novella che ti vengo a narrare!”
…Ho compiuto un lungo viaggio e in tutti i paesi che ho girato… molte case ho conosciuto… così… passando di porta in porta ne ho imparate tante e le più belle le ho messe in una valigia grande di pelle!
Il presuntuoso.
…Un piccolo ragazzo dai capelli color oro. E’ vestito come un principe e… vuole avere sempre una risposta a tutte le domande che fa!
Mio caro… sai donarci la soddisfazione dell’immaginario perché… l’essenziale è invisibile agli occhi!
…Il presuntuoso non lo ascolta. I presuntuosi non sentono altro che le lodi!
“Ammiri me e la mia casa? Veramente?” domanda al ragazzo. “Che dovrei ammirare?”
“Ammirare vuol dire riconoscere che sono il più ricco e che la mia casa è la più bella del mondo!” “Fammi il piacere… ammirami!!”
“Ti ammiro!” “A che ti serve?” e… il ragazzo se ne va!!
“Decisamente i grandi sono bizzarri!” dice con semplicità a sé stesso e… prosegue il suo viaggio!…
Questa notte non sono solo cantastorie ma pittore… sul cielo ho dipinto la luna… per poterti spiegare quel che io vedo!
Tu sei la mia musa… ma ora è giunto il tempo di andare ed io sarò a pazientare di… vederti tornare.
Un soffio… il resto non conta.
QUEL TOCCO GUSTAVIANO