IL GUSTAVIANO. GIU’ LA MASCHERA.
Momento clou.
E ridendo dice… la scenografia c’è già ed è la stessa da secoli.
Forse un viaggio in una regale atmosfera? Forse.
Palazzi, strade, piazze ti catapultano nel mistero di un grande spettacolo. Il teatro di strada!
Per regola… nessuno mai scopre il volto per prolungare il gioco fra il pubblico che avanza congetture sull’identità del “mascherato”.
Il mistero!
Uno straordinario spettacolo di laser e di musica che trasforma il mondo in cristalli Swarovski.
Un trionfo di luci in cui l’incanto del cristallo e la sua magia regnano con una musica ammaliatrice. Un’opera d’arte totale.
Poesia e sorpresa! Ma… non togliere la maschera!
Goditi lo spettacolo!
Guarda… c’è lo chef che utilizza fumo, colori, luci ed effetti gustativi. Che intrigo!
Arte di strada.
Una prestigiosa cornice. I costumi nascono da un atelier di creazione. Un affresco per modelli unici per uno spettacolo di vita.
E’ rinascita! Non togliere la maschera! Ti dona.
La tua voce è particolare e il tuo stile è insolito. Una figura di presenza in una atmosfera da scoprire.
Raccontami…
Signore in festa.
Una partita a dama vivente!
Veniamo al dunque.
A cosa stiamo assistendo? Ad un colpo di scena. Con autoironia mi guardo dentro.
Al centro dello spettacolo c’è la ricerca della bellezza. Cambia il modo di dirlo e tutto cambia. Non la sostanza! L’identità del Gustaviano quella rimane. Il Re dell’Energia!
Uno spettacolo. Occasione d’incontro vivace e irriverente di un Burlesque vecchio stile.
Giù la maschera e si spenga la candela!
Tutto è cominciato con un canapè che ho visto in un piccolo maniero a pochi chilometri dalle spiagge selvagge del Baltico. In questo posto… recuperato con gusto e raffinatezza… si tengono concerti nello stile dei salotti intellettuali di un tempo.
Una sobrietà libera da sentimentalismi ma a tratti seducente e maliziosa.
Incontro irriverente.
QUEL TOCCO GUSTAVIANO