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IL GUSTAVIANO. LA FESTA IN FAMIGLIA

IL GUSTAVIANO. LA FESTA IN FAMIGLIA

 

IL GUSTAVIANO. LA FESTA IN FAMIGLIA

 

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E’ la prima domenica di dicembre.

Mi piace cominciare a pensare agli addobbi di Natale, mi ricorda quando… la mia mamma, una perfezionista che a questa festa ci teneva tanto, ogni anno allestiva in modo diverso anche se, secondo la tradizione delle mie parti, la Svezia, il colore preferito era sempre il bianco. Ma lei sapeva realizzare piccole magie, cose speciali che a me, bimba, facevano sognare. Mai nulla di intoccabile, ma tutto in divenire.

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Si cominciava prima, per il gusto di metterci ognuno qualcosa di sé. Era permesso aggiungere , ma secondo le regole che lei stabiliva… la grandezza delle palline ad esempio o l’atmosfera che voleva trasmettere.

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20171120134519_00007Si costruivano palle bianche nei materiali che preferivamo, ed era una gara! Forse questo anno la mia sarà quella più bella? Porto ancora in me, quella sensazione di tradizione familiare che provavo nello sfiorare stoffe, carte, spaghi, garze che sceglievo per realizzare i miei decori.

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E poi le amiche… mia madre ha sempre adorato stare in compagnia. Erano in quattro, le amiche di sempre. Ogni giovedì dell’anno si incontravano in una caffetteria per raccontarsi e per scambiarsi consigli. Io desideravo sbrigarmi, volevo crescere presto per poter partecipare a quelle riunioni. Alle cose da grandi! Ma… a dicembre… era intrigante. Sembravano cospiratrici.

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Il giorno dopo il loro immancabile incontro, andavano e venivano ora in casa nostra ora in casa delle altre, con pacchi che aprivano in gran segreto accertandosi che nessuno fosse in giro. Io nascosta e silenziosa, spiavo quei momenti di complicità con avidità. Ancora oggi, quando inizio a pensare a questa festa, custodisco gelosamente dentro di me quegli sguardi felici, quella atmosfera intima e… quei nastri, quei fiocchi, quell’odore di muschio che si mescolava alla cannella che, macinata, sarebbe servita per i biscotti che avrebbero accompagnato il latte o il caffè aromatizzato.

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Si aiutavano per vivere questo periodo al meglio. Facevano prove per nuovi dolci che avrebbero servito agli amici cari. Nelle mie parti… in questo periodo la casa si prepara ad accogliere più del solito, forse perché il freddo è così intenso da… avvicinare le persone. Il vin brulè e il suo profumo intenso nell’aria, sapeva di Natale… e le voci di chi veniva a farci visita, quelle voci allegre, quell’entusiasmo e quel partecipare agli addobbi… sapeva di affetto. Una festa continua in famiglia. Il piacere di stare insieme… è questa l’emozione del Natale che ho respirato.

 

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Adoravo preparare i biscotti a modo mio, con la cioccolata e una spolverata di zenzero e cannella. Cercavo di realizzarli nella forma che mi dettava la fantasia del momento.

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E noi bambine ci ritiravamo con i biscotti nella mia camera che stava cominciando ad assumere quell’aria di festa.

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Imitavamo le grandi e sgranocchiando un biscotto provvedevamo a costruire decori che avrebbero avuto un posto sull’albero e… nei nostri ricordi. E poi arrivava il momento delle lucine. Da noi le lucine hanno un ruolo fondamentale. La luce scalda l’atmosfera e rende speciale ogni casa. Forse perché la luce in questi posti è poca o forse… perché ci piace la magia!

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E poi arrivava il giorno di Santa Lucia. Un avvenimento che segnava il conto alla rovescia per la preparazione del giorno importante. Ogni bambina preparava un pensiero o un racconto che avrebbe recitato con la coroncina di candele in testa e la tunichetta bianca. Un momento di gloria per tutte noi. Che bei ricordi… Quell’odore di abete fresco che rubavamo nei boschi… quel tepore del camino e… i canti dei grandi.

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Il giorno dopo le amiche si incontravano alla caffetteria e commentavano i giorni appena trascorsi, facevano progetti per il Natale che si avvicinava e progetti per il nuovo anno. Occasioni per condividere momenti belli o momenti difficili. Questa era la loro forza. Ed io crescendo ho imparato che per essere serena è necessario vivere pienamente gli affetti profondi, quelli veri.

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Nella caffetteria… commosse e felici… mia madre e le amiche cominciavano a pensare ai tocchi speciali per quel giorno, al menù e a chi sarebbe toccato quell’anno organizzare in casa sua la cena del 24. Il tè bollente profumava di frutta, muffins al cioccolato e una torta appena sfornata accompagnavano le voci e… quei valori autentici davano un senso alle loro esistenze. Tutto era ormai pronto per addobbare l’albero e per decorare la casa e… tutti avevano messo qualcosa.

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Una festa in famiglia e una candela che scalda l’atmosfera per un racconto di vita… per sentirsi a casa.

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Con affetto. Lu

 

 

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                                        QUEL TOCCO GUSTAVIANO