IL GUSTAVIANO. UNA FELCE SOTTO IL LETTO
L’Atelier.Io.
Una felce. Sotto il letto. Pari ad un “battito di ciglia”.
La brevità è sua e la sincerità la contraddistingue.
Ma anche il mistero e l’ignoto. Che in un battito di ciglia è destinato a scomparire.
Categoria: Una finestra aperta sulla vita familiare
Abita in uno dei vicoletti al terzo o quarto piano senza ascensore.
Prepara il caffè.
Siede ad un vecchio tavolo nella piccola cucina. Sta bene in quel minuscolo appartamento.
Di spalle al lavello si muove come ha fatto per tutta la vita. E’ cosi che la vedo. Avrebbe voluto avere desideri più semplici. Ad esempio la possibilità che un posto le parli, che le sia di conforto, che le racconti il suo mistero senza rivelarlo.
Una stanza, con un sogno da vivere. Confortante come una torta di mele fatta in casa.
Per ricordare l’emozione del momento. Mi viene in mente “il riflesso in una pozza d’acqua delle linee di una casa, prima che la pioggia ricominci a incresparne le superfici” o “lo sguardo di chi ama colto nella sua sorpresa”. Fuggevole. Ti regala quelle sfumature fugaci e un sacco di moine. Abita al terzo o quarto piano senza ascensore.
Ad un certo punto si alza. Sembra che sia successo niente di che, solo una stranezza quotidiana. Ma non è così.
Quel vicoletto. Quell’appartamento può essere ovunque. Ovunque ci sia un sogno da vivere, ovunque sia di conforto.
Un piccolo appartamento. Molto bello visto dalla strada. Le sue finestre sono accattivanti ma l’interno è ancor più delizioso.
Le cornici che mettono in risalto i vecchi menù parigini, i disegni a pastelli colorati disposti a formare un collage. I morbidi divani e le lampade calde lo rendono un posto ideale per passare un pomeriggio rilassante.
Persino il profumo è meraviglioso: di caffè, di vecchi libri, di pagine sfogliate e studiate con attenzione, di bosco, con i fiori dall’aria vissuta e le piante che cercano di entrare dalle finestre.
L’impianto stereo trasmette una musica dolce, una roca signora del jazz, una di quelle che piacciono a lei.
Categoria: Ritratto di persona adulta
E’ molto pittoresco quel modo nordico di essere franchi e diretti. Si sente bene, però, dopo aver scritto un po’ tutto, quasi come se ne avesse parlato a voce. Spegne la luce. Presto la tv tace. Il silenzio vellutato la avvolge, facendola addormentare.
Fa molto vecchia scuola. Inadatto a: un sacco di moine.